mercoledì 10 luglio 2013

Una volta qui era tutta campagna

8Da brava social network addicted quando abbiamo deciso di trasferirci ho dato un'occhiata in giro sul web per quanto riguarda l' agomento "vivere a Berlino", tra qualche cosa utile e molte cose inutili, quellon che emerge prepotente è il desiderio di scoraggiare "nuovi arrivi" espresso nei modi più astiosi possibile.

Soprattutto facendo allarmismo sul fatto che "no, il lavoro non c'è "quando invece la nostra esperienza dice il contrario: mio marito cuoco dipolmato alberghiero da due anni in piena crisi lavorativa a Roma, qui ha trovato lavoro dopo un giorno. Non dopo un mese, ma dopo UN giorno. Quindi, dipende dai lavori ma ho la sensazione che se sei qualificato lavori e se ti dai da fare comunque qualcosa esce.

 E poi avvertimenti che "no, non si trovano appartamenti "e quindi "esistono agenzie di italiani a Berlino, chiedi a loro" diventa l'unico consiglio che leggi in giro e spesso, soprattutto se sei appena arrivato, non hai ancora un lavoro o comunque ce l'hai da poco e magari con una busta paga non altissima, rivolgersi a connazionali rimane davvero l'unica soluzione.

 Non per noi che abbiamo preferito prenotare una casa vacanze su Airbnb per due mesi, in attesa di trovare un affitto berlinese (600 euro calda, tutto incluso, 60 mq in pieno "centro" -lo virgoletto perchè centro a Berlino è un po' un non sense- a Prenzelauerg Berg) e non un affitto italiano (stessa zona, 40mq monolocale a 950 euro tutto incluso). Perchè mi duole dirlo ma noi italiani siamo italiani ovunque e un po'ci piace arrotondare. E pure speculare sui connazionali appena arrivati che non conoscono la lingua, non conoscono la città e soprattutto non hanno un cognato che parla tedesco e che ha vissuto a Berlino e che ora è comunque in Germania. E anche se poi sulle nostre pagine fb di emigrati famosi ci diciamo dispiaciuti per la situazione drammatica che l'Italia sta passando, al tempo stesso avvertiamo che "Berlino non è il paradiso" e intanto contiamo gli incassi che i nuovi polli nostri compaesani finiranno col lasciarci. Forse è vero che anche Berlino sta cambiando e che se fossi venuta a vivere qui nel 2009, la prima volta che mi fu proposto, ora saremmo già sistemati, forse con un paio di pupi, un Altbau a Mitte, una bici col carrello e un cane che cammina sciolto accanto a noi tipo telecomandato. Ma non sarebbe Blu, non ci saremmo sposati a Caracalla, non mi avrebbe accompagnata Betta con la Mini rossa e non avrei mai fatto quel milione di cose meravigliose che ho fatto negli ultimi anni. Non ultimo conoscere ed amare degli amici bellissimi. Non mi sarei vissuta il declino dell'Italia, la crisi che ti manda a casa marito e padre nello stesso periodo, le delusioni politiche, le litigate per l'arrivo di Grillo, non avrei visto nascere Eva. E quindi mi va bene la sensazione di essere arrivata tardi, in una città che tutti sembrano conoscere meglio di me e addirittura rimpiangere. Mi vanno bene gli affitti un po' aumentati, un po' meno che la colpa sia -anche- di noi italiani.

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