martedì 29 ottobre 2013

oder...?

"Malinconia per qualcosa che non si é mai vissuto", se esiste una lingua con una parola per   un concetto del genere, questa é di certo il tedesco.
La troveró, ne sono certa. Tra non molto ritroveró questo termine che cosí fedelmente mi ritrae.

Mi manca qualcosa che non ho mai avuto, mi manca da sempre e a questo punto, credo, sará cosí per sempre. Mentre blataero di altre vite e nel frattempo mi gusto questa, di vita, meravigliosa certo ma solo una.
In cui é impossibile far stare tutto.
Peró anche Mitdenker mi rappresenta bene, colui il quale é capace di immedesimarsi nei pensieri e desideri altrui.

Questo é il motivo per cui da quando vivo qui e, come ormai naturale conseguenza, ne scrivo su Facebook o qui sul blog, le amicizie sull'unico social network che frequento abitualmente sono aumentate vertiginosamente.
Ricevo almeno 10 richieste di aiuto al giorno.
Che aiuto?! Aiuto a scappare dall'Italia.

Anche io, non appena presa la decisione ho scritto a qualche persona che viveva giá qui ma escludendo un paio di persone gentili e disponibili, ho ricevuto solo sconsigli e catastrofici avvertimenti.
Molto spesso non ho ricevuto nessuna risposta e quest'ultima eventualitá inizio a comprenderla: é praticamente impossibile rispondere a tutte le richieste. Sarebbe una specie di lavoro.

Con un po' di tedesco e una buona conoscenza della burocrazia berlinese questo potrebbe davvero diventare un buon lavoro ma difficilmente riuscirei a farmi pagare per dare un aiuto. Cosí é.

Ho ripreso la macchina fotografica in mano, stupendomi per una luce e dei colori tanto diversi ed ho fotografato un bosco, Grunewald, e un lago.
Respirando a fondo e guardandomi intorno, insieme a due persone che, in un modo o nell'altro giá so che mi mancheranno.

Fa buio adesso e so di aver appena perso un Sonnenuntergang e cioé un tramonto, bellissimo.
Ma non si puó essere ovunque o comunque non si puó esserlo sempre.

lunedì 21 ottobre 2013

Un sabato d'ottobre in cui sono lontana.

Sabato scorso, per la prima volta, mi é mancata Roma.

E con Roma  non intendo le persone che ho lasciato lí, famiglia, sorella, amici perché quelli mi mancano ogni secondo. Ad ogni respiro.
Respiro che  si spezza quando ci penso o che  semplicemente mi accompagna come un costante brusio di sottofondo quando sono impegnata a fare e pensare ad altro.
E succede, volutamente, spesso.


Sabato mi é mancata proprio Roma e con Roma intendo la cittá.
Roma di sabato per l'esattezza: il fermento, i messaggi, l'appuntamento, il solito da una vita: ci vediamo alle 14,30 a Piazza della Repubblica.

E poi tutto quello che sappiamo, no?! I quotidiani illeggibili in mano, qualcuno con le bandiere, non noi. Noi siamo cani sciolti, da una vita.
La stampa, la piazza che si riempie. Tutti ai posti di partenza.

Parte il corteo, che facciamo aspettiamo un po' o andiamo?!

Andiamo va. 

Gli appuntamenti, i ritardatari, gli amici, i volti piú o meno noti. Partono i cori, quelle corsette odiose, non si corre per gioco, si corre solo se serve.

E poi, puntualmente l'aria si fa tesa.
Qualche fumogeno, quando va male parte un lancio di qualsiasi cosa e non solo, quando va bene solo gente che urla non correte, non correte  e per quanto tu sappia che hanno ragione, l'unica cosa che vorresti fare é proprio scappare.


E poi, quella sensazione di vita che scorre: sui volti tesi, impauriti, o solo felici. Adrenalina che si taglia col coltello tanto é densa.
Foto, foto, foto facendo attenzione a non ritrarre troppo chiaramente i volti, che non si sa mai.
I giornalisti che puntualmente inventano scontri anche quando non ce ne sono stati e lo fanno con il  solo fine di demonizzarli.
Stavolta pare essersi formato un movimento (un altro?!) che é in sit in a Porta Pia da due giorni.
Spero non faccia la fine degli Indignados di Santa  Croce in Gerusalemme, che volevano fare l'orto nelle aiuole della piazza e passavano ore per decidere chi doveva tenere il corso d'astrologia.
Manco fossero in autogestione.

Mi sono sempre chiesta chi abbia deciso che debba essere l'autunno ad essere caldo, certo ricominciano le scuole, ci si risveglia dal torpore estivo.
Ma si riesce a cadere nel torpore quando si é davvero disperati?!

Da qui, cosa che ho provato nel vedervi sfilare?!
Da un lato un grande senso di colpa. Come se vi avessi tradito, uno per uno, salvandomi.
Dall'altro la sensazione che le manifestazioni riuscite, come quella di sabato scorso altro non siano che (inutili) boccate d'ossigeno ad un paese al quale forse andrebbe solo staccata la  spina.

giovedì 10 ottobre 2013

Secondo lavoro a Berlin.

No, scherzo. Uhahuauhaauhuha
Cioé non scherzo ma non intendo creare un maniacale elenco di tutte le prime o seconde volte a Berlino.
State sereni e continuate pure a leggere.

È che quel lavoro nell'Hotel Leonardo non l'ho accettato: oggettivamente troppo pochi 2,50 a stanza e troppo poco umana la concezione di lavoro a cottimo, piú fai piú guadagni e la pausa pranzo la puoi pure fare ma mezz'ora é una stanza in meno che fai.

E sti cazzi! (alla milanese) Va bene che il lavoro nobilita ma la palla al piede no.

E cosí, chiedo ad un contatto facebook sulla mia stessa barca ed ecco che esce Cleanberlin.

Scrivo.
Rispondono.

Vado all'appuntamento in un posto fighissimo vicino East Side Gallery e pure se stai lí per fare le pulizie ti fanno sentire come se stessi lí per un posto da ingegnere.

Non c'é la sensazione stai qui senza sapere una parola di tedesco e stai elemosinando un posto per pulire le case di noi ricchi berlinesi, ma non ti vergogni?! 
Non c'é l'atteggiamento che per anni, in Italia, ho visto riservare a donne rumene o polacche.

É lavoro. Punto. E probabilmente in Italia per un posto da supercazzutohostudiatoventanniperquesto (ipotizzo) ti fanno sentire come uno che sta cercando di fregare lo stipendio
(per lo stipendio poi vedremo).

E invece...un caffè, una spiegazione chiara in inglese ed in tedesco con un'altra ragazza lí presente se eventualmente avessi avuto bisogno dello spagnolo!
E tutto questo solo per me perché di quattro che hanno chiamato sono l'unica ad essersi  presentata.
Poi dicono che a Berlino non c'è lavoro, vabbé.

Ma di cosa si tratta?! É una sorta di agenzia per donne delle pulizie organizzata tramite un accout gmail, attraverso il quale arrivano inviti di lavoro.
Chi, dove e quante ore. Se ti va bene ja, accetti altrimenti nein e qualcun'altra andrá al posto tuo.
Senza vincoli né problemi.
Per i primi due giorni che rappresentano una prova puoi solo accettare o meno le proposte dell'agenzia e la paga sará 8 euro nette l'ora su 15 lorde che il cliente paga.
Superato il test si ha accesso al calendario completo di tutti gli appuntamenti dove si potrá vedere prima la zona, poi tutti i dettagli ed infine accettare o meno. E la paga sará di 12,50 l'ora.

Se a fine anno si sará superata una soglia di guadagno (rilasciamo ricevute) si pagheranno le tasse attraverso un modulo che tra due mesi andrá acquistato al Comune per 26 euro.

Ora i contro: essendo una sorta di libera professione non si ha diritto all'assicurazione sanitaria che qui, sappiamo, essere privata e parecchio costosa.
Ma io sono fortunata perchè sono assicurata con quella di Andrea e la cosa piú sorprendente é questo io sono fortunata, affermazione che nella mia vita di prima era utilizzata esclusivamente con riferimento agli affetti, qui no.
Qui sono fortunata anche per una di quelle odiose pratiche di vita quotidiana che prima mi toglievano il sonno.


Ieri sono andata per la prima volta: due ore un mega ufficio al centro, un loft da 200 forse piú mq pieno di ragazzi biondissimi e gentilissimi che lavoravano a qualcosa di creativo nel loro attrezzato ufficio con tanto di doccia e cucina ultima generazione.
Etá media?! 27 anni, credo.
Vedremo come andrá, per ora mi sembra proprio perfetto per le mie esigenze.

Detto questo, le vacanze d'autunno sono agli sgoccioli, lunedí si torna a scuola e martedí ci aspetta un test di livello per passare da A1 ad A2 niente che possa fermare il proseguire della frequentazione ma insomma, pur sempre una valutazione, pur sempre un qualcosa che mi metterá di fronte, spero, ai miei miglioramenti o, spero di no, al mio essermi sopravvalutata.

Non riusciamo ancora ad avere una connessione a casa, ecco. Quindi sono in astinenza da serie tv, Skype, video ecc.
Ma mica puó andare sempre tutto bene, no?!