lunedì 13 aprile 2015

Che seme vuoi far germogliare?

La terra è bagnata ed affondarci le mani è un piacere atavico. L’odore che arriva alle mie narici è familiare e confortante, odore di un qualcosa che c’è da prima di noi, che rimarrà dopo, qualcosa nel quale finiremo tutti. 
Oppure no, oppure sceglieremo di essere cenere nel vento o ancora, qualcun altro sceglierà per noi. 

Ma la terra è una sorella, come la notte. Supporta i nostri passi incerti, ci rende stabili o ci fa tentennare, diventa sasso per farci inciampare, giaciglio per dormire.
Ed è pronta ad accogliere, pronta a cullare i nostri semi, a ricoprirli nello stesso modo in cui si mette una coperta sul corpo di una persona che si ama e che si è addormentata stremata sul divano.
Ricopre, protegge, dà il tempo, cura, questo fa la terra.

Ed io prendo i semi che ho trovato un giorno, per un caso che non è un caso e che da allora custodisco in una scatolina, li tengo tra le dita, faccio attenzione a non farmeli cadere dalle mani, non è il momento di essere maldestra.
Loro sono ciò che non vorrei mai perdere ed io vorrei lanciarli in aria e vedere dove cadono, dove rotolano, dove li porterebbe il vento se lo lasciassi fare, questo vorrei ma una parte di me, quella che ancora conosce la parola razionalità, sa che li infilerà uno per uno in punti diversi del terreno, assicurandosi che siano ben coperti, pronti ad attecchire al suolo.
Consapevole anche che forse non ce n’è bisogno, che se deve attecchire, attecchisce, se deve germogliare, germoglia.
Consapevole che alcune cose accadono da sole, a volte basta una pioggia improvvisa.

Prendo i tre semi, li guardo con negli occhi tutta la paura che ho di salutarli ma sento che è il momento. Confido nel sole e nella pioggia, confido nelle mie mani.
Li infilo con cura, a venti centimetri uno dall’altro. Chiudo gli occhi e penso a come sarà quando li rivedrò nella loro nuova forma, penso al lavoro che ci vorrà per innaffiarli, potarli, curarli, penso alle mani sporche e talvolta doloranti.


Penso a quando il mio giardino sarà al massimo del suo splendore e a quando Fantasia, Estro e Creatività brilleranno davanti al mio sguardo innamorato.

Nessun commento:

Posta un commento

prego, accomodatevi pure...